Meravigliosa serie, vendita cocomeri in Piazza dei Cinquecento di fronte alla Stazione Termini. In queste foto di vita vissuta cerco d’immedesimarmi nelle persone presenti per provare le loro sensazioni, succede solo a me? :)
Sono nato nel 1947 in via Cairoli al n. 125, dove ho abitato fino al 1956. All’epoca piazza Vittorio Emanuele II e tutta Roma erano, per molti aspetti, assai diverse da oggi. Le strade erano pulite, meno dissestate e i giovani avevano meno soldi e meno droghe, ma con maggior fiducia nel domani rispetto a quelli di oggi. Credo di poter dire di essere stato molto fortunato a nascere in quell’epoca, alla quale anche cocomeri (quelli verde scuro e rotondi) e le grattachecche hanno contribuito a dare colore e a farcela ricordare ancora oggi con nostalgia e, diciamolo pure, con qualche lacrima che ci affrettiamo ad asciugare furtivamente!
Sono nato nel 1947 in via Cairoli n. 125, di fronte alla Zecca e vicino alla Parrocchia di Santa Bibiana, di cui in quegli anni era parroco padre Morera. A quel tempo sia Piazza Vittorio Emanuele II che Roma tutta erano alquanto diverse: le strade erano più pulite e la gioventù che le frequentava disponeva di meno soldi e meno droghe, ma era ricca di ideali e di fiducia in un domani migliore. I cocomerari e i grattacheccari contribuivano a dare colore alla città. Ritengo di essere stato molto fortunato a nascere in quegli anni e per di più in quel quartiere di Roma. La mia famiglia si trasferì in quello che oggi è il V Municipio nel 1956, ma ancora oggi ogni tanto io e mia moglie andiamo a messa a Santa Bibiana, dove feci anche la prima Comunione, e talvolta, assalito dai ricordi e dalla nostalgia, mi capita di dovermi furtivamente asciugare qualche lacrima.
Antonio Maria Logani 8 Giugno 2021 al 14:35 - Rispondi
Abitavo giù a Santa Croce in Gerusalemme, in Via Germano Sommeiler. 13 anni. Andavo a piedi a Piazza Vittorio ad aiutare, per qualche lira, la famiglia dei “i pesciaroli”, quelli del Quarticciolo. Finito il mercato, dopo che gli “scopini” avevano pulito e lavato la piazza, aspettavo che aprissero le giostre e via quelle due lire guadagnate. Bella la calma della gente e i giri delle “macchine ‘n truzzo”. Bella Piazza Vittorio e tutte le piazze attorno a lei. Belli i palazzi e tutto il colonnato, il quale sembrava abbracciasse tram, persone e Roma completa.
Quel militare avrei potuto essere io !
Bellissima foto. La cocomerara è/era di Grottaferrata.
Durante una domenica pomeriggio penso che anche io ci abbia mangiato il cocomero. Bellissimi ricordi di altri tempi
Sono nato nel 1947 in via Cairoli al n. 125, dove ho abitato fino al 1956. All’epoca piazza Vittorio Emanuele II e tutta Roma erano, per molti aspetti, assai diverse da oggi. Le strade erano pulite, meno dissestate e i giovani avevano meno soldi e meno droghe, ma con maggior fiducia nel domani rispetto a quelli di oggi. Credo di poter dire di essere stato molto fortunato a nascere in quell’epoca, alla quale anche cocomeri (quelli verde scuro e rotondi) e le grattachecche hanno contribuito a dare colore e a farcela ricordare ancora oggi con nostalgia e, diciamolo pure, con qualche lacrima che ci affrettiamo ad asciugare furtivamente!
Grazie Francesco ☺️
Sono nato nel 1947 in via Cairoli n. 125, di fronte alla Zecca e vicino alla Parrocchia di Santa Bibiana, di cui in quegli anni era parroco padre Morera. A quel tempo sia Piazza Vittorio Emanuele II che Roma tutta erano alquanto diverse: le strade erano più pulite e la gioventù che le frequentava disponeva di meno soldi e meno droghe, ma era ricca di ideali e di fiducia in un domani migliore. I cocomerari e i grattacheccari contribuivano a dare colore alla città. Ritengo di essere stato molto fortunato a nascere in quegli anni e per di più in quel quartiere di Roma. La mia famiglia si trasferì in quello che oggi è il V Municipio nel 1956, ma ancora oggi ogni tanto io e mia moglie andiamo a messa a Santa Bibiana, dove feci anche la prima Comunione, e talvolta, assalito dai ricordi e dalla nostalgia, mi capita di dovermi furtivamente asciugare qualche lacrima.
Abitavo giù a Santa Croce in Gerusalemme, in Via Germano Sommeiler. 13 anni. Andavo a piedi a Piazza Vittorio ad aiutare, per qualche lira, la famiglia dei “i pesciaroli”, quelli del Quarticciolo.
Finito il mercato, dopo che gli “scopini” avevano pulito e lavato la piazza, aspettavo che aprissero le giostre e via quelle due lire guadagnate.
Bella la calma della gente e i giri delle “macchine ‘n truzzo”. Bella Piazza Vittorio e tutte le piazze attorno a lei. Belli i palazzi e tutto il colonnato, il quale sembrava abbracciasse tram, persone e Roma completa.