È davvero una Roma completamente diversa da quella che conosciamo oggi. La strada a sinistra con l’omino che cammina è via delle Terme di Tito e noi siamo in cima al Colosseo.
Dalla pagina Facebook
Ombretta: “In quei tempi tutte le zone intorno al Colosseo fino alla Piramide Cestia, San Giovanni e dintorni erano zone di pascoli e vigne come nell’immagine, poi tutto si è evoluto fino al degrado dei nostri giorni!!!”
Irene: “Da via S. Martino ai Monti, passando per via Equizia, viale del Colle Oppio, via delle Sette Sale… c’era l’uomo che vendeva olive e “fusaje” che pescava da due secchi e metteva nei cartocci, la domenica il venditore di palloncini, e la fantastica Nunzia di fronte alla fontana grande. Un’infanzia intera al Colle Oppio, dove poi ho portato mio figlio a giocare e Nunzia c’era sempre con i suoi lacci di liquirizia…
Patrizia: “Anni cinquanta.. Tutti i pomeriggi a giocare al colle Oppio, quando stavamo a via Merulana”

Il colle fu sede di uno dei villaggi da cui sorse Roma, e la memoria di questa sorta di nobiltà civile era ancor viva in epoca repubblicana, stando ad un’iscrizione ritrovata presso le Sette Sale, alle Terme di Traiano, che cita il restauro del sacellum compitale fatto a spese degli abitanti (de pecunia montanorum)[2]. Nella suddivisione augustea della città il Mons Oppius fu compreso nella Regio III, denominata Isis et Serapis dal grande tempio che sorgeva alle sue pendici sudorientali, tra le odierne via Labicana e via Merulana.
Già sede (in direzione del Vicus Suburanus) del Portico di Livia, l’altura fu occupata in epoca neroniana dalla Domus aurea e dalle successive Terme di Tito e di Traiano. Vi si stabilirono poi, in epoca cristiana, il Titulus Eudoxiae (odierno San Pietro in Vincoli) e il Titulus Equitii (oggi San Martino ai Monti).
Oggi appartiene al rione Monti, di cui costituisce il polmone verde, ed è compreso tra via Labicana, via degli Annibaldi, via Cavour, via Giovanni Lanza, via Merulana. Le strade circostanti furono intensamente edificate tra fine ottocento e inizio novecento, mentre le emergenze archeologiche (quanto ne rimaneva, almeno, dalle spoliazioni) furono incluse nel vasto Parco del Colle Oppio, che digrada verso la valle del Colosseo. (Wiki)
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