Bellissima immagine ad alta qualità di Piazza Esedra (oggi Piazza della Repubblica) durante i preparativi per l’arrivo di Edoardo VII in visita a Roma. Al centro della fontana manca “l’uomo col pesce in mano”, verrà aggiunto solo nel 1912, famoso lo stornello del Sor Capanna:
C’è a piazza delle Terme un funtanoneche uno scultore celebre ha guarnitoco’ quattro donne ignude a pecoronee un omo in mezzo che fa da marito.Quanto è bello quer gigantelì tra in mezzo a tutte quante:cor pesce in manoannaffia a tutte quante er deretano.
Dalla pagina Facebook
Lucia: “Ricordo le serate d’estate andavamo a sentire la musica in un bar all’aperto che nostalgia che romanticismo”
Marinella: “Come era bella Roma agli inizi del novecento…foto bellissima grazie per farci rivivere una Roma che non c’è più…”
Renato: “Mi ricordo il caffè Grand Italia con l’orchestrina all’aperto le sere d’estate (dove c’era Mcdonald’s)”
Fontana delle Naiadi

Opera dello scultore palermitano Mario Rutelli, portato a termine e inaugurato nel 1901, consisteva in quattro figure femminili nude bronzee (sistemate al posto dei leoni negli appositi bacini sporgenti), raffiguranti delle naiadi: la Ninfa dei Laghi, riconoscibile dal cigno che tiene con sé, la Ninfa dei Fiumi, sdraiata su un mostro acquatico, la Ninfa delle Acque Sotterranee, sdraiata sopra un drago, e la Ninfa degli Oceani, in sella ad un cavallo simbolo del mare. Un grosso zampillo ricadeva sulle statue provenendo dalla prima vasca interna, mentre la vasca centrale manteneva il progetto della fontana originaria, con una numerosa serie di zampilli indirizzati verso l’interno, oltre ai cinque centrali. L’intero complesso era circondato da una cancellata.
La posizione particolarmente sensuale e lasciva delle statue, e la lucentezza dei corpi procaci bagnati dall’acqua, risultò essere uno spettacolo immorale e indecente per l’ala conservatrice di fede papalina che ancora era viva in città, e di cui si faceva portavoce L’Osservatore Romano, il quotidiano del Vaticano; nonostante inizialmente fosse stato mantenuto uno steccato in legno per impedire la vista del monumento (in attesa che il Comune prendesse posizione sulle proteste), l’andirivieni di giovani che sostavano intorno alla cancellata per ammirare le statue tra le tavole sconnesse non faceva che acuire il senso di scandalo che la fontana suscitava. Le polemiche crebbero, in nome del pudore e del perbenismo, e si mantennero per un pezzo, ma il Comune abbracciò le tesi progressiste e, oltre a non rimuovere le Naiadi, come la corrente più puritana avrebbe voluto, il 10 febbraio 1901 lasciò che i romani, a seguito di una mezza sollevazione popolare, abbattessero lo steccato. (Wiki)
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