Il parco fu progettato dal famoso architetto di giardini Raffaele De Vico e inaugurato da Benito Mussolini nel 1930. De Vico progettò un parco con viali: un viale principale cinge tutto il parco, mentre tre traverse di questo portano ai giochi per bambini, al caffè ed all’ala concerti. Il progetto comprendeva appunto una pista di pattinaggio, la piazza per il teatro per i bambini e la cavea per i concerti all’aperto, tra l’altro la cavea non fu mai realizzata, al suo posto venne costruito lo chalet rustico come chiosco di bibite e panini. Inoltre, nel parco vi è un campo di bocce e due fontanelle in travertino a forma di conchiglia e di ramo di fico, la fuoriuscita di acqua è garantita da un mascherone. Il nome del parco è stato dedicato al poeta Virgilio in occasione del bimillenario della nascita. (Wiki)

- Anno: 1930 ca
- Fotografo: Sconosciuto
- Posizione: Parco Virgiliano
- Fonte: Internet
Andrea se ben ricordo, nella prima piazzetta dal lato di Largo di villa Bianca c’era un rudere romano, che noi regazzini ci divertivamo a scalarlo. C’e’ ancora? Ho cercato di vederlo nelle fotografie, ma non ci sono riuscito. Purtroppo da viale Eritreami son trasferito in Ontario ( Canada) e nelle poche occasioni in visita a Roma, non ho avuto tempo. Saluti e grazie per l’articolo che mi ha portato indietro agli anni 50, quando il parco era il nostro regno!
Ciao Fabrizio, non so se ci sia ancora quel rudere, proverò a passarci.
Ti consiglio se vuoi di vedere la stessa foto nella versione con lo zoom di andare qui Parco Nemorense usa i comandi a sinistra per zoomare e mettere a schermo intero.
Il rudere c’è ancora ma si è ridotto di parecchio, oramai non è più alto della spalla. Mi sembrava più alto quando ci giocavamo da bambini.
Grazie per la risposta alla mia curiosita’. Il rudere romano che ricordo sara’ stato alto due metri e mezzo per uno, per due, formato di mattoni e pietra.Noi ,regazzini ,( io avevo 6 anni) ci divertivamo a scalarlo. Sarebbe interessante sapere se faceva parte di un complesso romano rurale. Per la cronaca una scheggia di bomba d’aereo esplosa non lontano dal rudere nel piazzale di villa bianca, entro’ nel nostro appartamento di viale Eritrea 71. Era il 23 Marzo del 1944. La scheggia fu usata per molti anni sulla scrivania come fermacarte. Quanti bei ricordi!