Un piccolo capannello di persone assiste ad uno spettacolo di artisti di strada, siamo nel 1937, a Piazza Navona. A metà del 1400 fu sede di un grande mercato e divenne la principale piazza commerciale di Roma. Sotto il papato di Innocenzo X tuttavia, venditori e ambulanti furono cacciati per rendere questo luogo una sorta di corte Pamphili. In ogni caso, morto il Papa, il mercato tornò nella piazza e vi restò per altri due secoli tanto che il Belli gli dedicò un sonetto nel 1834:

Er mercato de piazza Navona

«Ch’er mercoledì a mmercato, ggente mie,
sce siino ferravecchi e scatolari,
rigattieri, spazzini, bbicchierari,
stracciaroli e ttant’antre marcanzie,
nun c’è ggnente da dì. Ma ste scanzie
de libbri, e sti libbracci, e sti libbrari,
che cce vienghen’ a ffà? ccosa sc’impari
da tanti libbri e ttante libbrarie?
Tu pijja un libbro a ppanza vòta, e ddoppo
che ll’hai tienuto per cquarc’ora in mano,
dimme s’hai fame o ss’hai maggnato troppo.
Che ppredicava a la Missione er prete?
“Li libbri non zò rrobba da cristiano:
fijji, per ccarità, nnu li leggete”.»

  • Anno: 1937
  • Fotografo: Willem van de Poll
  • Location: Piazza Navona, 68
  • Fonte: gahetna.nl

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