Via Montebello (1968) – Il mercato Macao, tra Porta Pia e Stazione Termini.

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Maria Pia: “La mia infanzia passata la e anche il bar pagnotta e la pizza Dell sorantonio”
Paola: “Ci sono nata! Il negozio di casalinghi era dove mia madre mi comprava dei giocattolini da poco prezzo, pentoline e simili! I proprietari li chiamavamo alla romana la sora Dora e il sor Antonio! Dell’osteria ricordo l’odore di vino ed il fatto che all’interno aveva ancora delle vecchie ghiacciaie in legno. Era un microcosmo totalmente diverso da oggi, ci si conosceva tutti aiutati dal fatto che le famiglie erano le stesse da decenni.”
Nicola: “Bei ricordi io lavoravo v.castelfidardo il baretto del sor Giuseppe e la sora Stella chi si ricorda il bar Rosy, il macellaio Enrico, Angelino er carbonaro,Te Antonio, Alberto er patataro sora Nena ecc ecc..poi proseguiva su via calatafimi che c’era il banco del pescivendolo Franco il cartaro pasticceria Crisari ….bei tempi”
Stazioni Termini

La stazione di Roma Termini è la principale stazione ferroviaria della città di Roma, la maggiore d’Italia (seguita da Milano Centrale e Torino Porta Nuova) e la quinta in Europa per traffico passeggeri. È l’unico scalo nel centro storico della città, in piazza dei Cinquecento, e deve il suo nome alle vicine terme di Diocleziano.
Con i suoi 32 binari è la stazione più grande d’Italia, seguita da Bologna Centrale (26 binari, di cui 22 in superficie e 4 sotterranei), Milano Centrale (24 binari), Napoli Centrale (24 binari) e Venezia Santa Lucia (22).
Dopo l’apertura delle prime due linee ferroviarie dello Stato Pontificio, la Roma-Frascati nel 1856, che si attestava a ridosso delle Mura aureliane presso la stazione di Porta Maggiore, e la Roma-Civitavecchia nel 1859, poi successivamente prolungata fino a Pisa, che aveva capolinea presso la stazione di Porta Portese, e già noti i progetti delle linee Roma-Ceprano e Roma-Ancona, si pose il problema di dare un assetto al nodo ferroviario di Roma e, in particolare, di decidere se avere un’unica stazione o una stazione per ciascuna linea.
Su pressione di monsignor de Merode, che aveva interessi immobiliari nella zona di via Nazionale, prevalse la prima ipotesi e per la nuova stazione venne individuata l’area di Termini. Questa, situata sul colle dell’Esquilino nel rione Castro Pretorio, prende il nome dalle antiche terme di Diocleziano, situate sul lato opposto dell’attuale piazza dei Cinquecento. Nell’antichità l’area comprendeva fondi rurali di famiglie patrizie. Nel Cinquecento vi fu costruita la villa Montalto-Peretti, di proprietà del cardinale Felice Peretti (poi papa Sisto V), poi acquisita dalla famiglia Massimo, che la cedette allo Stato Pontificio al momento della realizzazione della stazione, e infine demolita. (Wiki)
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